Viaggio delle fiabe: Heidelberg
Heidelberg è come uno di quei dolci che vedi sul bancone della pasticceria. Quelli che i bambini puntano con il dito perchè sopra la crema vedono una fragola enorme. Ed ecco lì le casette colorate che sono la crema, e il castello enorme che si staglia sulla cittadina che fa la parte della fragola.
La seconda tappa del nostro viaggio delle fiabe è una cittadina universitaria conosciuta in tutto il mondo. Qui ci si può perdere tra birrerie e negozi, oppure attraversare il ponte e incamminarsi sul percorso dei filosofi.
Arriviamo dopo 4 km di pista ciclabile lungo il fiume. Uno splendido panorama che ci fa fermare quando arriviamo al ponte vecchio. Qui dobbiamo abbandonare le bici, perchè tutti il paese è solo pedonale.
Ci incamminiamo subito verso il castello, che si può raggiungere a piedi o con la funicolare. Noi scegliamo la seconda opzione perché Bea vuole vedere il trenino che porta in su.
Sembra un po’ Parigi con Montmartre. Il biglietto comprende anche l’ingresso al castello e costa 7 euro a/r. In 5 minuti siamo all’ingresso del castello del XIV secolo, simbolo del romanticismo ed emblema della città. La prima cosa che vogliamo vedere è la botte di vino più grande del mondo.
Del castello c’è ancora poco, è quasi tutto in rovina, ma l’atmosfera che si respira è davvero unica. Per le bimbe, pensare di essere all’interno di un vero castello già le fa sentire delle guerriere con tanto di spada. La botte poi è davvero enorme. Si può arrivare in cima salendo una scala di legno, che ovviamente Bea vuole fare! Quella attuale è stata costruita da Carlo Teodoro nel 1751. È fatta con 130 tronchi di quercia e ha una capacità di 221.726 litri. La botte è lunga 8.5 metri (più del camper!), alta 7 metri con in cima una pista da ballo!
La grande botte di Heidelberg
Nel 1591 fu collocata una botte gigantesca (Grosses Fass), in cui i viticoltori locali dovevano versare, a pagamento delle imposte, una parte del vino prodotto. Secondo la tradizione la custodia era affidata al buffone di corte, un altoatesino di bassa statura noto come Klemens Perkeo. Questo strano cognome si spiegherebbe con la sua scherzosa risposta in lingua italiana (“perche no?”) all’offerta di un bicchiere di vino, che non rifiutava mai. Seconda la storia sembra che sia morto dopo aver bevuto per errore un po’ d’acqua.
Le torri del castello
La Diker Turm, la torre, dove si trovava anche la prigione del castello, porta il significativo nome di Turm Seltenleer (“torre mai vuota”). Un’altra torre del castello ospita il Deutsches Apotheken-Museum, Museo della Farmacia, con arredi originali del Seicento e con la cosiddetta cucina della Strega.
Le prigioni degli studenti
Un altro luogo che volevamo visitare, ma che abbiamo trovato chiuso sono le prigioni universitarie (Karzer).
Si tratta di un carcere solo per studenti, in uso dal ‘500 fino all’inizio del ‘900. Gli studenti, spesso grandi bevitori, di notte combinavano di tutti i colori ed era ritenuto un onore finire almeno una volta per alcuni giorni in questo carcere. Le pareti delle celle sono piene di graffiti, per lo più risalente alla fine dell’800 e all’inizio del ‘900 in cui gli studenti raccontavano, con orgoglio e ironia, delle loro bravate.
La zona pedonale
Dopo aver camminato ed esplorato, è arrivato il momento di far camminare un po’ anche Bianca, che adora andare in giro tra la gente. Qui potete scegliere tra i tantissimi locali storici per lo più studenteschi, che però in questo periodo sono affollati di turisti (anche italiani)
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