Malattia celiaca e sensibilità al glutine non celiaca
L’alimentazione tipicamente mediterranea prevede un abbondante consumo di cereali: il meraviglioso profumo del pane appena sfornato, una bella pizza calda e fragrante , un buon piatto di pasta condita con la migliore varietà e abbondanza di condimenti al mondo. Dover rinunciare a tutto questo può essere triste ma inevitabile se siamo in presenza di una serie di disturbi cronici noti come malattia celiaca e a disordini correlati all’assunzione di glutine.
I disturbi legati alla malattia celiaca sono sempre più diffusi, la prevalenza mondiale è intorno all’1 %, ma le conoscenze su questa malattia e su altri disturbi correlati sono ancora tali da essere scarsamente diagnosticate e di incerta collocazione.
Sappiamo che la malattia celiaca è una patologia prettamente intestinale legata all’ assunzione di glutine, test specifici aiutano a diagnosticare questa malattia. La dieta priva di glutine, che rappresenta la terapia risolutiva di questa patologia, deve necessariamente escludere grano, segale, orzo, kamut, farro. Rimane controverso il ruolo dell’avena, che sembra priva di effetti negativi, ma per il rischio di contaminazione viene comunque esclusa dalla dieta.
Esiste però un altro gruppo di pazienti, forse anche più ampio , che sono sensibili al glutine ma presentano negatività ai test comuni per la celiachia (Gluten sensitivy)
La sensibilità al glutine-nc causa gli stessi sintomi della celiachia : mal di testa, nausea, irritazione intestinale, gonfiore addominale, diarrea, stipsi, stanchezza, dolori muscolari a cui non si sa dare altra spiegazione.
Essere sensibili al glutine significa avere gli stessi sintomi della celiachia, infatti questi pazienti mostrano risoluzione dei sintomi a dieta senza glutine e un peggioramento alla reintroduzione del frumento nella dieta, ma senza esserne affetti in quanto tutti i test finora conosciuti risultano negativi. Si tratterebbe di una condizione transitoria e che potrebbe in alcuni casi risolversi dopo un periodo di alimentazione senza glutine.
Attualmente le conoscenze su questa condizione sono scarse e si stanno cercando nuovi markers diagnostici ad oggi assenti.
Il consiglio è di evitare le diagnosi ”fai da te” e di consultare un medico nel caso di sintomi ripetuti, A volte è utile la presenza di uno specialista per inquadrare il problema clinico e aiutare il paziente ad affrontare una modifica del proprio stile alimentare, scelta necessaria e indispensabile per una guarigione definitiva.
dott.ssa Graziella Bellardini
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