Lettera a me stessa: mi piaccio così come sono
Quante di noi si ricordano il film Il diario di Bridget Jones quando Mark dice a Bridget “Tu mi piaci, così come sei”?
Ecco oggi lo voglio urlare a me stessa. Io mi piaccio così come sono.
Non sto parlando solo di fisico. Certo, il mio è cambiato dopo due gravidanze. Ma qui non voglio parlare di kg e cm. Io sto parlando del mio modo di essere, del mio carattere, del mio modo di vivere la vita.
Con l’età si cambia il fisico, si cambia l’abbigliamento, si cambia stile, ma in fondo in fondo siamo sempre noi.
Se guardo le foto di quando ero più giovane e le foto di come sono ora, ho scoperto che mi piaccio di più adesso. Sono più matura, più sicura, sicuramente più stanca e con qualche ruga in più.
Si cambia perché ci si innamora? Si cambia per una persona?
Non penso di essere cambiata per far felice mio marito. Siamo maturati entrambi, siamo cresciuti insieme, siamo singole persone che si amano e si capiscono (e ci proviamo tutti i giorni).
Forse solo ora sto scoprendo la vera me.
Sto riscoprendo il piacere delle piccole cose: andare in bicicletta, organizzare un picnic al parco, preparare la cena insieme, fare colazione con calma, leggere un libro.
Quando ho conosciuto marito non amavo certo la bicicletta. Sfrecciavo con la mia 500 rossa e andavo in giro per Milano con Lillo che aveva pochi mesi. La 500 l’abbiamo tenuta fino a quando non sono rimasta incinta di Bianca. Mi manca la nostra macchinina. Con lei siamo andati fino in Normandia quando avevamo le due belve quadrupedi!
Sempre con la 500 siamo andati in Austria aggiungendo Bea alla famiglia. Poi non ci stavamo proprio più e allora è arrivata l’Alfa Romeo station wagon, ma che almeno fosse sportiva perché io che amo le macchine non potevo certo guidare una semplice utilitaria.
Prima ancora di avere Bea poi abbiamo deciso di acquistare la cargobike perché me ne sono innamorata a Copenaghen. Non me l’ha certo imposta marito! Ho cominciato ad amare anche altro e così ho scoperto una Milano più lenta e sicuramente più piacevole.
Vivendo in centro città poi riusciamo ad avere sempre ritmi abbastanza rilassati. La scuola delle bimbe è proprio girato l’angolo, l’ufficio è dove voglio, quello di marito anche, la spesa la facciamo sotto casa perché il nostro Carrefour è aperto tutti i giorni fino alle 23. Insomma…non mi manca la mia vecchia me, la mia “vita precedente”. Mi sono piaciuta in quel momento. Andavo benissimo così e me la sono goduta.
Ora mi godo la nuova me. I tacchi li metto per andare a qualche appuntamento di lavoro, poi li metto via e indosso le tanto amate sneakers per portare le mie figlie al parco a giocare a calcio!
Leave a reply