Home Schooling ossia: come sopravvivere con due figlie a casa.
La sveglia non suona più per le piccole di casa. Non c’è più la corsa al bagno, poi colazione, poi 15-20 minuti di gioco, poi metti la divisa. Aspetta, oggi Bea ha PE, quindi deve mettere i pantaloni e la t-shirt. Ah, e poi si ferma a fare coding. E via verso la scuola, con il fiatone da quando ci siamo trasferiti nella casa nuova e abbiamo la salita da fare ogni mattina.
Ma invece no. Sono 40 giorni che la scuola si fa solo al computer. Sì perché qui hanno deciso di lasciare a casa i bambini dal 20 marzo. In realtà, come qualcuno di voi saprà già, avevo deciso di tenere Bea e Bianca con me una settimana prima. Sapendo come stava andando in Italia, per me era assurdo vedere che qui si stavano muovendo così lentamente. Ogni mattina mi veniva l’ansia all’idea di incontrare i genitori all’ingresso della scuola. Ogni mattina mi guardavano tutti con occhi sbarrati, sapendo che ero italiana, chiedendomi sempre come stesse andando nel nostro Paese. Perché alla fine anche loro, che cercavano di rimanere più freddi e distaccati, sapevano che nel resto d’Europa le cose si stavano mettendo molto male. E allora perché non dire la verità e tenere a casa i propri figli anche se la scuola non aveva ancora deciso di chiudere?
Così un lunedì mattina abbiamo scritto alla scuola ed è iniziato il nostro home schooling. La prima settimana è passata veloce e venerdì abbiamo avuto la conferma della chiusura delle scuole in tutta UK. Le bimbe erano felici di stare un po’ a casa, poi abbiamo avuto due settimane di vacanza per Pasqua ed è iniziato il vero divertimento. A scuola ci hanno pregato di non farle studiare. Pur dovendo stare a casa, quelle erano le loro vacanze. E allora via la sveglia, senza orari. Solo gioco, gioco, gioco. Per fortuna che abbiamo un piccolo giardino e così è nato il nostro amore per le piante, la terra, i fiori. “Mamma, mi presti i tuoi guanti che tolgo le erbacce?” “Mamma, voglio dare l’acqua ai fiori. Mamma, quando spunta l’erba nuova? Mamma, posso andare nel fango?” Ma poi le vacanze sono finite e la scuola ha ripreso, più organizzata che mai.
Non volevamo però perdere quella lentezza e felicità che avevamo acquisito nell’ultimo periodo e allora ecco come organizziamo la giornata.
- niente sveglia per le piccole (tanto alle 7.30-8 sono giù dal letto)
- colazione tutti insieme
- gioco e coccole prima di iniziare
- ci si veste con la divisa per andare a scuola
- studio (entrambe hanno diverse materie da fare)
- pranzo insieme
- cartoni
- studio
- merenda
- gioco
- doccia
- cartoni
- cena tutti insieme
- gioco
- nanna
Per quanto riguarda lo studio, Beatrice non ha lezioni in diretta. Sono video registrati prima o dalla scuola o dalla BBC. Le materie principali sono: inglese, matematica, geografia, scienze, arte, musica, coding. Legge e scrive tutti i giorni. Utilizza due app della scuola per fare altri esercizi. Bianca invece utilizza le app per matematica e inglese, legge e gioca. Ovviamente con lei gli orari sono diversi e si diverte molto di più.
È stancante, davvero. Ma se penso a queste due, così piccole eppure così brave. Siamo a Londra da un anno, hanno cambiato Paese, città, lingua, scuola, amici. Hanno cambiato casa, poi un’altra, sempre col sorriso. Ora sono chiuse tra quattro mura e due grandi finestre che danno sul verde e si svegliano felici, ogni giorno. E anche io. Perché se ce la fanno posso riuscirci anche io. Perché, come dice Bianca, “arriveranno i giganti bianchi e ci salveranno”.
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