Cambridge: la mia nuova vita bucolica
Sono già passate due settimane dal grande evento. Dopo quattro anni a Londra abbiamo preso una decisione: trasferirci a Cambridge. E così eccomi qui a scrivere il mio primo articolo dal Golf Club mentre le mie figlie stanno giocando e marito sta partecipando alla sua prima Park Run del villaggio. Tanti mi hanno chiesto come mai questa scelta dopo una città come Londra.
Londra: bellissima ma non per tutti
Ci siamo trasferiti a Londra nel marzo 2019. Bianca avrebbe compiuto 3 anni da lì a pochi mesi, Beatrice 5. Se ci penso oggi, la piccola che ora ne ha 7 ha trascorso più tempo in Inghilterra che non in Italia ed è arrivata con passeggino, pannolino e ciuccio. Ora se ne va felice col maestro e i suoi club. Beatrice ha iniziato la scuola qui, è diventata indipendente, sta crescendo con dei valori e una ricchezza di apertura mentale che vedo poco anche negli adulti di oggi.
Ma.
C’è un grosso MA per Londra per come l’abbiamo vissuta noi. Mi ha dato tantissimo. Ho ripreso a lavorare proprio da quando vivo qui, parlo abbastanza bene una lingua che prima odiavo, ho cercato di aprirmi a livello culturale (anche se le mie figlie sono molto più brave di me), ma non è vero (almeno per la mia esperienza) che Londra è una città per tutti.
È una città carissima, elitaria, troppo grande per viverla davvero con due figlie. Forse, se fossi stata più giovane, avrei vissuto in un buco ma più in centro, avrei partecipato a serate, mostre ed eventi. È che il centro a cui ero abituata io, quello di Milano, per Londra è un piccolo quartiere. Quando ci metti quasi un’ora per andare ad un museo, lo paragono a quando andavo al mare in giornata a Varazze. E se vuoi andare a vedere un musical o qualsiasi evento, devi prenotare mesi prima. Mi ricordo ancora quando a fine luglio del primo anno vedevo la pubblicità dello spettacolo di Natale ai Kew Garden e pensavo: caspita, non ho ancora iniziato le mie vacanze estive e qui stanno già vendendo i biglietti per fine novembre. Ebbene, dopo pochi giorni i biglietti erano finiti! Senza l’aiuto dei nonni, ogni volta che volevamo uscire era un salasso perché la tata costa un sacco e alla fine aspettavo che venisse mia mamma a trovarci per andare al cinema con mio marito. Non sto dicendo che Londra non sia bellissima, sia chiaro!
È che spesso chi arriva a Londra lo fa con il “pacchetto expat”, ossia con casa e scuola pagata dall’azienda. Per noi è stata una scelta che rifarei altre mille volte, ma che è stata faticosa.
Cambridge: uno stile di vita bucolico
Alla fine ha vinto lo stile di vita che per noi veste meglio. Più bici, più vita di quartiere (perché da quando sono a Cambridge mi sembra di essere tornata nella mia casa di via Scaldasole), più vicini che saluti, più tempo da trascorrere insieme, più verde. Perché un’altra cosa che ho imparato di me stessa è che in questi quattro anni inglesi sono cambiata e tanto.
Ho trascorso più di sei mesi in terapia con Unobravo, che consiglio a tutti. Ognuno di noi avrebbe bisogno di parlare con qualcuno che non ci conosce, che non ci giudica, ma che ascolta e che fa uscire la parte nascosta di noi.
La mia è quella più bucolica: ho riscoperto l’amore per la cucina (quando ero ragazzina volevo fare la pizzaiola!), ho scoperto il mio lato verde con il giardinaggio, la passione per il golf e la bicicletta.
Insomma, ecco che parte una nuova avventura e qui vi racconterò della nostra nuova vita in verde!
Leave a reply