Bali con i bambini: Canggu

Canggu è il paradiso per i surfisti, ma anche per i più piccoli. Ed eccoci quindi arrivati all’ultima parte della nostra vacanza a Bali. Dopo 10 giorni trascorsi a Sanur con qualche escursione in giornata, cambiamo lato e ci spostiamo a Canggu. Qui abbiamo affittato una villa con piscina a pochi minuti dalla spiaggia. Per spostarci da una parte all’altra dell’isola abbiamo usato Grab, molto simile a Uber. Siamo arrivati nel tardo pomeriggio e abbiamo deciso di andare subito alla scoperta della spiaggia più vicina. Davanti a noi avevamo il paradiso dei surfisti. 

Spiagge lunghissime di sabbia, locali dove sorseggiare una birra, scuole di surf dove prendere lezione anche solo per un’ora e poi il tramonto. Le bimbe hanno cominciato a correre libere e felici in questa distesa di sabbia con onde alte sì, ma non pericolose. E poi chi non ha amato da piccolo correre per non farsi prendere dall’acqua?!

Da quel primo giorno a Canggu avevamo capito che anche questa parte di Bali ci sarebbe piaciuta.
La villa si trovava proprio a pochi passi dai tanti ristoranti disponibili per cena. Unica pecca, non ci sono marciapiedi, quindi non è possibili fare una passeggiata dopo aver mangiato. Vi consiglio poi di vestirvi con colori chiari. Le luci sono poche e le macchine e motorini vanno molto veloci. Rischiate che non vi vedano!

La prima sera siamo stati attirati da un locale davvero delizioso: “Greenhouse”. Tavoli bianchi e legno, fiori, annaffiatoi colorati appesi al soffitto e un bellissimo giardino con piscina. Guardando il menu, abbiamo scoperto che il ristorante era di una famiglia di italiani. Siamo andati a conoscerli e abbiamo cominciato a chiacchierare. Hanno lasciato l’Italia 2 anni fa con la figlia di 12 anni, che ora frequenta una scuola inglese. Il locale era stato aperto da poche settimane!

Quello è poi diventato uno dei nostri posti del cuore di Canggu e ci siamo tornati anche per colazione. Si può anche fare il bagno in piscina!!! E poi hanno matite e fogli per far colorare le bimbe con tranquillità. Ovviamente si mangia benissimo. Io ho provato l’insalata con il mango. Me la sogno ancora!

Ecco cosa siamo andati a vedere mentre eravamo a Canggu

–Pura Tanah Lot: sulla costa ovest di Bali, è probabilmente il tempio più famoso e fotografato dell’isola, ed è dedicato alla divinità del mare. Si trova sulla cima di un’imponente scoglio affacciato sul mare. Si raggiunge con qualche scala ed ecco un vero spettacolo. 

Con la bassa marea, il maestoso tempio si può raggiungere facilmente attraversando la spiaggia a piedi, mentre con l’alta marea è raggiungibile esclusivamente in barca. Il momento migliore è sicuramente la mattina, quando c’è ancora poca gente e si può assaporare un’atmosfera davvero magica. Al tramonto invece preparatevi a trovarlo molto affollato.

–Echo Beach: questo è uno dei luoghi più amati dai surfisti. Questa parte di costa è perfetta per prendere il sole, passeggiare tranquillamente e fotografare surfisti e paesaggi, ma le onde di Echo Beach sono rigorosamente per surfisti molto esperti. I surfisti dominano la scena. La spiaggia è pulita e ben tenuta, un luogo ideale per rilassarsi con un’atmosfera rilassata, splendide viste e deliziosi frutti di mare. Qui abbiamo trovato un beach club davvero perfetto: La Brisa.

–La Brisa: un beach club da sogno. Avevo visto qualche foto su Instagram e volevo assolutamente andare a vederlo. Quando siamo arrivati a Echo Beach siamo scesi in spiaggia e ho visto delle scale in legno bianche. C’era una ragazza all’ingresso e ho chiesto se potevo salire per andare a dare un’occhiata. Mi ha fatta entrare e ho visto il Paradiso.

Sembrava di essere in una capanna sull’albero con liane, bambù, piscine vista oceano, giochi per bambini e altalene. Il tutto accompagnato da servizio bar e ristorante. In questo beach club ci siamo stati ben due giorni. Non si paga l’ingresso, ma c’è un minimo di spesa. (200.000 rupie a persona. Stiamo parlando di 11 euro!) Puoi fare colazione, pranzo, cena, merenda insomma, basta spendere almeno 200.000 rupie a persona. (e i bambini non pagano)