Allattamento al seno: anche il papà al centro
È ancora un ricordo vivo per me il momento dell’allattamento, quando esistevamo solo io e la mia bimba. Un momento dedicato a noi due in qualunque luogo fossimo. Ho allattato Beatrice per 14 mesi, con tutta la fatica e la comodità che ha comportato. Bianca invece l’ho allattata 9 mesi per una sua sempre maggior richiesta di cibo.
Dal 1 al 7 ottobre è stata la settimana dell’allattamento materno, sette giorni dedicati a questo argomento così delicato non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica e generare sostegno, ma per favorire in modo efficace la corretta informazione su un tema così importante per la salute dei più piccoli. Ecco quindi che sono stata invitata presso Bimbinfiera di Milano, il più importante Salone espositivo interamente dedicato alla famiglia, all’incontro “Allattare i primi giorni a casa” condotto dal Prof. Arturo Giustardi, Medico Chirurgo Specialista in Neonatologia e Pediatria.
Si è parlato molto del ruolo paterno, che è fondamentale. Mi ricordo quando marito mi aiutava a trovare la posizione più comoda, preparava Beatrice e poi la prendeva in braccio per il consueto ruttino al termine della poppata. Mi ricordo la fatica dei primi giorni in ospedale e marito che chiedeva agli amici di passare più tardi, perché mai come i primi tre giorni in ospedale sono stati così importanti. L’allattamento infatti è un legame fortissimo tra mamma, papà e bambino.
Il Prof. Giustardi ha posto al centro della discussione proprio la relazione mamma-bambino con un filmato sul bonding. Con Beatrice non sono riuscita per complicazione con la placenta, ma con Bianca sì. È così che abbiamo avuto il primo contatto che porta ad un legame così profondo. Il parto lo vive anche il bambino, che arriva stanco e frastornato da questo repentino cambiamento . Avrà quindi bisogno di sicurezze e vorrà essere accettato così com’è, proprio come la mamma nei confronti di suo figlio.
Pausa anche per la mamma
Nei primi giorni a casa ero stanca e spesso non riuscivo nemmeno a farmi una doccia. Poi ho capito che non potevo fare tutto da sola. Avevo marito, nonni, amici disponibili ad aiutarmi. Tante volte noi mamme vorremmo prenderci una pausa e riposarci un po’, ma facciamo fatica a delegare. Ecco che anche il prof. Giustardi ci ricorda che possiamo e dobbiamo chiedere aiuto, uscire con il nostro partner e usare il tiralatte per staccare un po’. Il nostro latte infatti può rimanere fuori frigo 8 ore, 2 giorni in frigo e 3 mesi in freezer.
Avrà mangiato abbastanza?
Quando sono tornata a casa con Beatrice ero inesperta, ma avevo capito da subito come rendermi conto se era sazia o meno. Non ho mai guardato l’orologio per contare quanto tempo si attaccava. E durante l’incontro con il Porf. Giustardi ho avuto la conferma che il bambino si auto-gestisce. Alcuni bambini, come Beatrice, amano prendersela comoda e fare tante poppate brevi. Altri come Bianca preferiscono attaccarsi anche per un’ora per poi addormentarsi stanchissimi! Ricordiamoci poi che durante l’allattamento possiamo mangiare tutto, evitando alcool, caffè e fumo (anche il
papà che comunque avrà vestiti impregnati)
Allattamento: i vantaggi per te e per il bambino
Bisognerebbe allattare in modo esclusivo per i primi 6 mesi, ma non arriva mai il momento in cui il latte non è più sostanzioso. Non ci può essere intolleranza al latte materno, né troppe limitazioni alimentari, perché il bambino si è già abituato ai sapori dei cibi consumati dalla mamma quando era nella pancia.
I vantaggi per la mamma:
- La mamma perde 800 calorie al giorno se allatta per almeno 6 mesi (quindi si torna in forma in fretta!)
- L’allattamento contribuisce a contrarre l’utero dopo il parto e riduce il rischio di tumore al seno e all’utero
I vantaggi per il bambino:
• favorisce lo sviluppo cognitivo e fisico
• sviluppa il sistema immunitario
• riduce i disturbi allo stomaco e diarrea
• riduce le infezioni dell’orecchio
• Crea un legame con la mamma
E se non allatto?
Alcune mie amiche hanno smesso di allattare presto. Sono tante le motivazioni che possono portare una mamma a questa scelta. Anche in questo caso il Prof. Giustardi è venuto in aiuto alle mamme presenti all’incontro. Con Beatrice c’è stato un suo allontanamento dal seno per un sempre più vivo interesse al cibo. Con Bianca invece ho avuto un problema alla schiena e non ho potuto allattare per qualche giorno causa medicinali. È lì che si è abituata al latte artificiale.
Abbiamo scelto il biberon con tettarella che ricordasse il seno materno e le abbiamo spiegato il cambiamento raccontandole le motivazioni. Con mia grande gioia si è subito abituata al nuovo sapore e al fatto che non fossi sempre e solo io a darle da mangiare! In questo modo sono stata anche più libera di uscire e andare via qualche giorno. Ho salutato le mie figlie, ho spiegato loro dove sarei andata e quando sarei tornata e con chi sarebbero rimaste.
Non mi è mai piaciuto scappare via mentre magari Bianca stava giocando. Anche in questo caso ho avuto conferma durante l’incontro. La mamma DEVE salutare il bambino. Questo mi ha aiutato molto ora che entrambe vanno all’asilo!
Per qualsiasi dubbio chiedete sempre a chi si occupa prettamente di allattamento e visitate questo sito.
Post in collaborazione con Philips Avent.
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