Parigi con gli occhi di una piccola Pulce
I palazzi che parlano di storia ed eleganza, le finestre luminose, così grandi e senza tende, che invitano gli occhi indiscreti dei passanti ad andare a curiosare nelle vite degli altri e poi quel profumo di pane appena sfornato. Ecco, siamo arrivati a Parigi, la mia città del cuore, quella che sento più mia, forse ancora più di Milano!
E’ già trascorsa una settimana dalla nostra partenza per il week end parigino ed ho ancora in mente tutto nei minimi dettagli. La città la conosco molto bene, ma è stata la prima volta per la piccola Pulce e con lei ho scoperto una nuova Parigi, più di quartiere, fatta di piccole soste e grandi camminate nel parco.
Iniziamo dal trasferimento: aereo da Linate a Orly, poi Orlyval, RER e metro per arrivare al nostro alloggio, uno splendido appartamento nel cuore di Montmartre. Abbiamo usufruito dello scambio casa, quindi abbiamo vissuto da veri parigini, in una tipica casa del quartiere (al sesto piano senza ascensore!), con una vista splendida sui tetti della città. Una mansarda incantevole, con quelle finestre che regalano un respiro più profondo e che ti fanno iniziare la giornata di ottimo umore.
Appena lasciati i bagagli nell’appartamento siamo andati a pranzo. Proprio vicino a casa c’era un localino che ha attirato i nostri sguardi, PataKrep, con sedie di ferro colorate e tavolini sul marciapiede, per vedere i passanti gustandosi un’ottima crêpes! Poi via alla scoperta della città! Abbiamo iniziato subito dalla Tour Eiffel, sperando di poter vedere la città dall’alto e poter visitare il primo piano rinnovato.
Siamo scesi all’Ecole Militaire per poter poi camminare lungo i giardini che portano proprio sotto la torre, ma quando siamo arrivati…coda chilometrica che ci ha fatto abbandonare subito l’idea! E poi Beatrice aveva deciso di addormentarsi, quindi niente giro sul gigante di ferro, ma passeggiata lungo la Senna verso il Louvre.
Splendida idea visto che abbiamo scoperto una zona tutta nuova, con una parte pedonale arricchita da sdraio, localini e qualche gioco molto particolare!
Nel frattempo Beatrice si era svegliata così, per farla sgranchire un po’, abbiamo deciso di andare ai giardini delle Tuileries. Tra una corsa e un muffin era ora di tornare verso casa per cambiarsi e andare a cena. La prima giornata aveva stancato un po’ tutti e il tempo non prometteva niente di nuovo, così abbiamo cenato in un bistrot vicino a casa e poi, sotto le prime gocce di pioggia, siamo tornati a casa.
E’ sabato, il cielo è grigio, ma la voglia di camminare per Parigi è tanta e noi siamo organizzatissimi anche per la pioggia così, dopo una super colazione, siamo pronti. Prima fermata Notre-Dame!
La piazza è sempre gremita di turisti come noi, così ci mettiamo in coda per entrare e andare alla scoperta di questa splendida Cattedrale che piace tanto anche ai più piccoli grazie al cartone animato Disney “Il gobbo di Notre Dame”. Non siamo saliti sulla torre, ma la piccola Pulce ha percorso tutta la navata e ha ammirato il plastico che si trova all’interno dove si può vedere come è stata costruita.
La parte che preferisco però è il retro di Notre Dame, con quel piccolo giardino e la panchina che si vede anche nel film “Midnight in Paris”. Un amore di angolo, con meno turisti e una vista splendida sulla Senna. Da lì poi si va in un’altra zona che amo: l’Ile Saint Louis, con le sue stradine tutte da scoprire.
Visto che a me e marito piace tanto camminare abbiamo deciso di proseguire verso il centro Pompidou.
La pioggia era diventata incessante e visto che la coda per entrare era infinita dove abbiamo deciso di portare la piccola Pulce?! Dentro a Leroy Merlin, che si trova proprio di fianco al museo. Tre piani di puro divertimento per Beatrice, che continuava a spingere il carrellino e prendere cose da comprare! So che non è una tappa abituale, ma vi assicuro che è stata un’ottima scelta per far divertire una bimba di un anno con il diluvio fuori!
Dopo un pranzo veloce e un cielo sempre più grigio i nostri programmi iniziale di giro al parco sono andati in fumo e abbiamo optato per un giro nel Marais fino alla mia piazza preferita: Place des Vosges dove ha vissuto Victor Hugo e soprattutto dove Simenon ha ambientato tanti libri del commissario Maigret!
Per cena questa volta abbiamo deciso di andare in un bistrot non turistico, di quelli dove vedi solo parigini che arrivano a bere un bicchiere di vino rosso e dove cerchi di scoprire i trucchi delle ragazze, che hanno quell’aria di quella truccata ma al naturale, vestita con la prima cosa che le è capitata tra le mani, ma che la rendono assolutamente perfetta. Io non ero così, ma avevo un abito speciale che mi ha resa una principessa per una sera.
E la serata è proseguita nelle vie di Montmartre fino a quei locali che l’hanno resa famosa con gli artisti bohemienne. Certo la piazza è solo tanto turistica, ma se usi l’immaginazione riesci a vedere come poteva essere all’epoca di Modigliani, Picasso e gli altri.
E tra un sogno e un ricordo ecco che è arrivato l’ultimo giorno. Abbiamo ancora tante ore da trascorrere in questa splendida città. Iniziamo andando verso Saint Germain des Prés, poi la Sorbonne e poi ancora più giù verso un’altra piazza che adoro: Place Dauphine, dietro al Palazzo di Giustizia. Anche questo luogo ha un ricordo particolare visto che mia mamma, appassionata di Maigret, mi ha sempre detto che era qui che il commissario andava a bere uscito dal lavoro.
Un’ultima tappa prima di tornare a casa e preparare i bagagli: Saint-Eustache, vicino a Les Halles, chiesa splendida dove abbiamo assistito alla Messa con coro davvero magico.
Il week end si è concluso. Siamo stanchi e un po’ raffreddati con tutta la pioggia e l’umidità, ma felici e sempre più innamorati della nostra famiglia.
Per la prima volta abbiamo vissuto Parigi lentamente, senza correre come tutti i turisti. Un po’ perché la conosciamo già, un po’ per dare tempo e spazio alla piccola della famiglia.
Non vedo l’ora di portarla a Disneyland Paris!!!!!
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