Olio di palma, perchè evitarlo
E così anche il WWF è sceso in campo contro la produzione di olio di palma, uno degli oli più usati al mondo (incredibile eh?). La sua presenza così diffusa (e misconosciuta) in prodotti alimentari che usiamo tutti i giorni ha creato già da tempo allarme nel mondo scientifico per le possibili conseguenze sulla salute dei consumatori spesso inconsapevoli; adesso si aggiunge l’allarme del WWF in difesa di foreste e zone boschive dell’ Indonesia distrutte per favorire la coltivazione di palme da cui si ricava quest’olio: un affare da milioni di dollari e un mercato in continua espansione.
Il successo nel settore alimentare di quest’olio deriva dal basso costo e dalla sua estrema manegevolezza alimentare che lo fa diventare un ingrediente prezioso per cracker , biscotti, merendine, precotti ed altro ancora.
L’olio di palma ha un’alta percentuale, 50% circa, di grassi saturi, che lo rende particolarmente pericoloso per la salute di arterie e cuore. Naturalmente l’uso occasionale di piccole quantità non può essere considerato nocivo, ma considerando la diffusa presenza di questo olio in varie preparazioni alimentari a cominciare da biscotti e merendine, l’allarme nasce dal fatto che i nostri bambini potrebbero essere esposti a rischi a causa dei loro consumi prolungati nel tempo.
Inoltre l’uso diffuso e inconsapevole di questo olio ha provocato la necessità di una norma che obblighi le industrie alimentari a dichiarare sull’etichetta la sua presenza nel prodotto che stiamo acquistando: infatti l’olio di palma fino adesso viene dichiarato come ”grasso vegetale ” o ”olio vegetale”.
Quindi occhio alle etichette, varie associazioni dei consumatori spingono a farlo e rendono note i marchi che ne sono esenti e altri che invece continuano ad usarlo nei loro prodotti. E facendolo proteggiamo anche la salute del nostro pianeta.
dott.ssa Graziella Bellardini
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