Sole artificiale, rischio totale?
Ma davvero l’abbronzatura ci dona un aspetto più sano e attraente? Siamo sicuri che l’effetto benefico dell’esposizione al sole sia legata solo al colore ambrato che regala alla nostra pelle e non all’effetto sulla nostra psiche della bella stagione?
Per ottenere lo stesso effetto anche in inverno è sempre più comune nei paesi occidentali, soprattutto tra giovani e giovanissimi, l’uso di lampade abbronzanti tanto da diventare un problema di sanità pubblica considerando gli alti rischi di tumore della pelle.
L’entità di questo fenomeno è sempre in continua crescita, uno studio recente ha messo in evidenza che oltre un terzo dei soggetti adulti si è sottoposto almeno una volta nella vita alla lampada abbronzante con un picco tra gli studenti universitari, e anche il dato relativo agli adolescenti ,19%, è risultato considerevole.
Secondo l’OMS un uso ripetuto e costante di lampade prima dei 35 anni di età fa aumentare il rischio di melanoma del 75%, questo dato deve far riflettere sulle misure e strategie da adottare per ridurre seriamente questo pericolo.
Per chi vuole sottoporsi all’uso di questi apparecchi senza incorrere in spiacevoli conseguenze valgono alcune regole basilari: dato per scontato che le apparecchiature siano a norma e che il personale sia professionalmente preparato, un’analisi attenta del fototipo è indispensabile : pelle e occhi chiari e capelli chiari o rossi, adulti con più di venti nei, precedenti di scottature in età infantile, sono tutti fattori che sconsigliano l’uso di questi apparecchi. Per tutti gli altri si raccomanda un uso moderato specie in giovane età; in Francia è addirittura vietato ai minorenni l’uso di questi apparecchi, proprio per l’alto rischio di cancro della pelle.
E certo questo non è il solo motivo per cui essere prudenti, pensiamo all’effetto deleterio sull’ invecchiamento della pelle e l’aumento delle rughe, i possibili danni oculari, la diminuzione delle difese immunitarie (comparsa Herpes labiale!), le possibili reazioni allergiche….
dott.ssa Graziella Bellardini
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