Acido folico: la vitamina delle mamme
La prescrizione in gravidanza dell’acido folico viene spesso accolta dalle future mamme con sospetto: il ginecologo mi ha dato questa compressa da prendere per tutta la gravidanza… ma a che serve?
E’ una vitamina del gruppo B necessaria alla sintesi delle proteine, e quindi è indispensabile per la crescita e la moltiplicazione delle cellule. E’ presente in un’ampia varietà di alimenti, come le verdure a foglia larga (spinaci, cime di rapa, lattuga , carciofi, broccoli), fagioli, fagiolini, e in alcuni alimenti di origine animale come il fegato e il tuorlo d’uovo,. Ma solo la metà dei folati assunti con la dieta viene adeguatamente assorbita, infatti una buona percentuale si perde con la cottura degli alimenti per cui può essere necessario l’assunzione di un supplemento.
La carenza di questa vitamina ostacola la proliferazione cellulare per cui provoca anemia, in gravidanza può provocare ripercussioni sulla corretta crescita intrauterina del feto. Nelle primissime fasi della gravidanza la sua carenza aumenta il rischio di malformazioni neurologiche e più avanti in generale aumenta il rischio di eventi avversi.
Il deficit di questa vitamina è diffuso nei paesi in via di sviluppo ma non bisogna sottovalutare la sua presenza anche nei paesi industrializzati nella popolazione anziana e in alcune fasce più deboli. Il suo fabbisogno è accresciuto in gravidanza, nell’allattamento e in presenza di alcune patologie intestinali che ne ostacolano l’assorbimento (celiachia, malattie infiammatorie croniche). Inoltre l’assunzione di alcuni farmaci, l’elevato consumo di alcool e alcune malattie come il diabete possono essere delle importanti cause di carenza.
Si raccomanda quindi l’uso di acido folico per tutte quelle che vogliono diventare mamma sin dall’epoca preconcezionale, di assumere cioè acido folico a partire da almeno un mese prima del concepimento e continuare almeno per tutto il primo trimestre di gravidanza. Inoltre l’OMS raccomanda l’integrazione con ferro e acido folico per i primi tre mesi dopo il parto.
dott.ssa Graziella Bellardini
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