Miami con gli occhi di Amor y Mezcal
Sono stata a Miami in viaggio di nozze. L’ho amata in un attimo, quando partita da Milano il 25 gennaio con -4°, sono arrivata in aeroporto con 28° in sole 8 ore di volo. Aspettavo Beatrice, ero incinta di 5 mesi e ho trascorso 15 giorni tra Florida e Bahamas. Una vacanza da sogno, con una temperatura perfetta, assolutamente da invidiare.
Tante volte ho pensato che mi sarei trasferita volentieri in un paradiso così, con il mare, spiagge lunghissime, abitanti aperti e disponibili. Sembrava quasi di essere in Spagna visto che Miami è piena di sudamericani. Poi ho scoperto che una mia collega giornalista aveva fatto il salto di qualità della vita.
Lei è Marianna di Tommaso, modella, giornalista e ora imprenditrice con il brand di borse artigianali Amor y Mezcal.
Sono riuscita ad intervistarla in un momento tranquillo, mentre il suo bimbo stava riposando. Si perché Marianna è diventata mamma da poco più di un anno e allora ci racconta la sua vita a Miami da mamma italiana, tra lavoro, famiglia ed amici!
Da Gaeta a Milano per poi arrivare a Miami. Cosa ti ha spinto al grande salto?
Ho vissuto per un anno a Londra e per dieci a Milano. Dopo così tanti anni, ho capito però che il mio amore per quella città era finito. Ho conosciuto quello che poi sarebbe diventato mio marito (lui è italo-americano). Volevo voltare pagina dopo anni passati tra università e lavoro. Compiuti i 30 anni volevo investire di più nella famiglia e cercavo una città che avesse un ritmo diverso, con un clima che venisse incontro ai miei bisogni da italiana del sud, quindi potevano andare bene Barcellona o Napoli. Mio marito però non voleva tornare in Italia, così abbiamo deciso di rimanere a Miami e siamo qui da 5 anni! La Florida è vicino a tutto: New York a 3 ore di volo, il Messico a 1-2 ore, l’Italia a 8 ore.
Giornalista, modella e ora creatrice di borse. Da cosa prendi ispirazione?
Era difficile ricollocarmi dopo un passato da modella e giornalista televisiva. Prima ho collaborato con Fashiontv, poi però, complice un viaggio in Messico (la famiglia di mio marito vive lì) mi sono innamorata dell’artigianato e dei colori di quel Paese e così è nato il mio brand. Non è facile lavorare con gli artigiani e con il loro modo di creare. Devono lavorare manualmente, magari manca il materiale, hanno i loro tempi. Il pezzo che ha storia costa fatica! Ora in Messico ho un supervisor: ha un vecchio computer ma le email non le guarda praticamente mai.
Ho iniziato con le borse. In 3 anni ho creato 3 collezioni diverse. Ogni borsa viene da una regione specifica del Messico. Adesso lavoro con la plastica e sono ad Oaxaca. L’anno prossimo presenterò borse ed accessori. Ci saranno casacche vintage del Guatemala e abiti ricamati a mano. All’interno di ogni abito ci sarà la firma della persona che ha lavorato a quel capo, così sarà davvero un pezzo unico.
Hai un bimbo piccolo. Come riesci a conciliare famiglia e lavoro?
Ho diversi collaboratori. I miei genitori si occupano della distribuzione delle borse in Italia e lo showroom è a Milano. Io gestisco gli Stati Uniti e il sito. Da quando ho avuto mio figlio Ethan, vivo in simbiosi con lui. Non ho i nonni che mi possono aiutare, quindi lo porto sempre con me. Ci svegliamo presto, facciamo colazione e poi andiamo a giocare. Qui ci sono tanti parchi e poi siamo molto vicini alla spiaggia. Qui i bimbi devono subito prendere confidenza con l’acqua perché ci sono anche tante piscine oltre al mare. Poi, appena mio figlio si addormenta, lavoro, poi nel pomeriggio torniamo a giocare e aspettiamo papà.
Andiamo spesso aWynwood, una parte nuova di Miami, la zona artistica. Qui gli artisti dipingono per strada. Poi aprono sempre locali nuovi. Miami è una città giovane, ha 100 anni. È una città che cresce. Mi piace vedere questo dinamismo. Il bimbo poi cresce davvero cosmopolita: in casa parliamo italiano, fuori e con gli amici parliamo inglese, con la signora che ci aiuta in casa parliamo spagnolo quindi crescerà sapendo tre lingue. Quando poi andrà a scuola parlerà solo inglese. Abbiamo tanti amici italiani, cuciniamo italiano, mangiamo italiano. Amo il mio Paese e lo porto lì appena posso.
Miami è adatta alle famiglie?
Fino a qualche anno fa pensavo a Miami come ad un luogo di puro divertimento, per giovani, ma questa è South Beach. Dowtown è diversa e Brickell è il centro finanziario, dove si lavora e i ritmi sono diversi. Da qualche anno c’è Art Basel che è diventato un appuntamento importantissimo a livello mondiale. Hanno costruito da zero il design district, nuovo polo della moda a Miami, con le più grandi marche. Il clima mite tutto l’anno è perfetto per le attività all’aperto. Qui ci sono tantissime attività da fare con i più piccoli.
Hai qualche locale da consigliare?
Qui è dove porto di solito mio figlio Ethan. Questo invece è il sito dove puoi iscriverti ai corsi da fare con i bambini. Puoi partecipare anche se non vivi a Miami. Magari sei in vacanza qui e hai voglia di far giocare i tuoi figli con altri bambini. C’è poi un museo perfetto per i bambini. Qui possono interagire col gioco. E per gli amanti dell’avventura ci sono le Everglades. Per mangiare con i bambini, il mio ristorante preferito è il Mandolin (ha un giardino dove è comodo portare anche il passeggino) il Betsy Hotel, e il Cecconi (italiano).
3 Comments
Alessia
Che storia interessante! Davvero complimenti a questa super mamma, oltre che bella é davvero in gamba. Miami poi é nella mia lista dei sogni
Raffi
A volte certe decisioni cambiano la vita, ma ti consentono di scrivere una pagina che altrimenti, a casa tua, nella tua confort zone, non avresti mai scritto. Bisogna solo essere capaci di cogliere le occasioni, con lo spirito giusto e la voglia di farcela. Non so se sarei capace di trasferirmi così lontano da casa, ma a volte sono davvero tentata. Forse, quando mio figlio sarà all’università, non lo escudo…
Lucrezia
Ho letto con curiosità questo post perché mio fratello vive a Miami e da circa 1 anno ha una figlia quindi anche mia nipote avrà la fortuna di parlare 3 lingue! Mi sono segnata i consigli finali della tua amica così la prossima volta che vado lì faccio sperimentare ai miei piccoli complimenti alla tua amica per lo spirito di iniziativa e la capacità di reinventarsi!