San Celso e il campanile dei sospiri
Qualche settimana fa avevo letto sul quotidiano che avrebbero riaperto il campanile di San Celso, il leggendario Campanile dei Sospiri, in corso Italia, a Milano. Ho prenotato per sabato pomeriggio, per un’oretta da turisti solo marito ed io. Ci piace fare i turisti della nostra città! E poi non rimarrà aperto per molto, quindi meglio andare subito se no poi si rischia di dimenticarsi.
La Chiesa di San Celso con Campanile dei Sospiri è rimasta per anni solo una piccola facciata neoromanica al di là di un giardino: ora viene riaperta al pubblico, insieme al suo campanile grazie a Milano Card. Sul fondo della chiesa una porticina porta all’accesso al Campanile dei Sospiri: dalla cima la cupola del Santuario di Santa Maria si tocca quasi con un dito e poi si vedono il Duomo e la Madonnina, la Torre Velasca e persino la Torre Unicredit.
Siamo arrivati un pochino in anticipo, così abbiamo visitato la Chiesa di San Nazzaro lì accanto e i giardini. Ed eccoci poi pronti con caschetto per salire i 120 gradini che ci avrebbero portato sulla cima del campanile. Ad aspettarci c’erano 3 campane ancora funzionanti. Davvero una bellissima atmosfera.
San Nazaro, San Celso e il nubifragio
Ma partiamo dal piano terra, dove la guida ci ha raccontato qualche aneddoto su San Nazaro e San Celso, sempre insieme nella loro vita. La loro opera di evangelizzazione fu immensa, ma ad un certo punto non poterono più propugnare la loro fede per via delle persecuzioni in seguito alle quali vennero arrestati. La condanna a morte per annegamento stava per essere portata a termine se non fosse stato per un intervento divino. Vennero portati al largo su una barca per essere gettati in mare e morire per annegamento. Non appena l’ordine venne eseguito, un improvviso e tremendo nubifragio si scatenò e i due si salvarono camminando sulle acque.
Pare anche che i marinai terrorizzati, avrebbero chiesto aiuto a san Nazario che riuscì a placare il nubifragio. I due proseguirono verso Genova dove, animati dalla loro fede incrollabile, continuarono la loro opera di conversione in tutta la Liguria. Purtroppo, però, furono di nuovo imprigionati e sottoposti a tormenti e alla fine, vedendo che ogni tentativo di convincerli ad abiurare la loro fede risultava inutile, furono condannati alla decapitazione che venne eseguita nel 76 d.C.
La Chiesa di San Celso è stata voluta da Sant’Ambrogio nel luogo ove ritrovò i corpi di San Nazaro e San Celso ed è nota anche come la chiesa delle spose, ovvero un luogo in cui le novelle sposine portano il loro mazzo di fiori dopo la cerimonia.
San Celso e la chiesa delle spose
Gli archivi ecclesiastici narrano che nel 1485, quando a Milano imperversava la peste, la Madonnina raffigurata in un dipinto prese vita e guarì tutti i fedeli riuniti in preghiera nella chiesa di San Celso, ponendo fine all’epidemia. Tutti i cittadini vennero a conoscenza del prodigio e fu subito fatta costruire la Basilica più grande, per rendere omaggio alla Madonnina miracolosa. Da quel momento, secondo tradizione, questo è il Santuario dove le spose milanesi, subito dopo il matrimonio, vengono a donare il bouquet nuziale alla Madonnina miracolosa per ottenerne la benedizione.
Nel nostro gruppo c’era una signora che aveva lasciato il suo bouquet. Bè….ha divorziato!
Affrettatevi e prenotate. Le ragazze di MilanoCard hanno detto che non sanno ancora per quanto il campanile rimarrà aperto. Sicuramente fino all’estate ma organizzano la visita solo nei weekend.
5 Comments
Stefania Ciocconi
Allora non funziona sempre la benedizione del bouquet! Un posto da visitare anche per la bella vista panoramica.
Agnese - I'll B right back
Avevo visto anche io la notizia e mi sono subito segnata di andarci! Spero di riuscirci da qui all’estate, e spero che non lo chiudano prima che io riesca ad andare 😀 Bella la storia, non sapevo della cosa delle spose! Certo, il fatto che la signora abbia divorziato non è proprio di buon auspicio 🙂
Raffaella
Bello farei turisti ogni tanto della propria città. E’ una delle cose che preferisco.
Non conoscevo la storia di questa chiesa e mi ha fatto molto ridere della signora che pur avendo lasciato il mazzo di fiori alla fine ha divorziato. Ma mettiamola così… Non le è venuta la peste. 😉
Giovy Malfiori
Milano è uno di quei posti che ho sempre frequentato per lavoro e non mi sono mai fermata a conoscere per bene.
Bruna Athena
Conosco molto poco Milano, quindi grazie per questo post: ora ho una cosa in più da aggiungere alla lista delle cose da vedere!